Skip to content

Chicchi d'Ucraina

Fatti, persone, curiosità dall'Ucraina

Menu
  • Chi sono
  • Contatti
  • Descrizione
Menu

I piccoli sogni: un’ancora gettata nel mare del futuro

Posted on 20/02/202514/03/2025 by Alessandra Borgia

Ce lo dice Valerija Subotina, soldatessa della brigata Azov che nel 2022 difese Marjupol’, ora occupata dai Russi. Rinchiusa con i commilitoni nelle acciaierie Azovstal, dopo aver visto morire il marito e altri compagni d’armi, lei stessa ferita, decise di non cedere allo sconforto, aggrappandosi a un suo sogno del passato: il Polo Sud. Scrisse così un messaggio sulla pagina Istagram della stazione di ricerca antartica Akademik Vernads’kyj: se fosse sopravvissuta alla guerra avrebbe fatto domanda per visitare la loro base scientifica. Le risposero che l’avrebbero aspettata.

Dopo due anni si sono davvero ricordati di lei, quando l’astronauta della NASA Scott Kelly ha organizzato una crociera al Polo Sud e si è rivolto alla base Akademik Vernads’ky per avere a bordo militari ucraini. Valerija, nome in codice Nava, e una sua compagna d’armi, Marija Čech, nome in codice Herda, si sono così imbarcate per un viaggio che aveva sì un carattere turistico-scientifico, ma offriva anche la possibilità di far sventolare al Polo Sud la bandiera della brigata Azov, con un appello per la liberazione degli ostaggi ancora in mano russa. Le conversazioni con i partecipanti alla crociera si sono rivelate la parte più gratificante della loro esperienza. Le due soldatesse sono state felici di offrire a giornalisti e a personalità di rilievo della NASA e della comunità scientifica americana l’opportunità di confrontarsi dal vivo con due rappresentanti delle forze armate ucraine. Valerija si è meravigliata della proiezione a bordo del film Venti giorni a Mariupol: la sala era piena di cittadini di un mondo diverso e lontano, ma non per questo meno attenti e interessati, anche se il periodo era quello delle feste natalizie. Tra gli spettatori c’erano anche bambini. Valerija ricorda commossa un padre che durante la visione del film abbracciava il figlio dodicenne e gli forniva spiegazioni.

Nella lunga intervista a Valerija trasmessa da Radiio Skovoroda (link alla fine dell’articolo) colpisce il contrasto fra l’ottimismo di una donna che nella tragedia riesce a sognare i ghiacci polari e la sua pessimistica consapevolezza che la guerra non finirà mai per chi l’ha vissuta. Significativa anche la sua riflessione sul modo in cui noi europei percepiamo la “crudeltà” degli ucraini. Gli europei, difensori dei diritti umani, sono restii a parlare di guerra e di violenza, per paura di trovarsi in contraddizione con le loro convinzioni. Gli ucraini invece, che pure ammirano e rispettano i valori fondanti dell’Unione Europea, sono anche ben consapevoli del fatto che per un popolo aggredito le alternative alla difesa armata non sono realistiche. Un dilemma da loro vissuto sulla propria pelle, sicuramente difficile da risolvere sul piano teorico.

Portare ai pinguini dell’Antartide i saluti dei soldati e delle soldatesse della brigata Azov: un piccolo sogno ha mostrato l’amore per la vita di chi vede ogni giorno in faccia la morte.

https://soundcloud.com/radioskovoroda/tonkoshchi-perekladu-e7?in=radioskovoroda/sets/tonkoshhi-perekladu

Febbraio2025

Articoli recenti

  • Ombre delle onde
  • La bandura
  • Una rondine non fa primavera
  • Marco Aurelio sul limes ucraino
  • L’ha portato la cicogna

Recent Comments

Nessun commento da mostrare.
© 2025 Chicchi d'Ucraina | Powered by Minimalist Blog WordPress Theme