Skip to content

Chicchi d'Ucraina

Fatti, persone, curiosità dall'Ucraina

Menu
  • Chi sono
  • Contatti
  • Descrizione
Menu

Un’artista naif di fama internazionale

Posted on 13/04/202513/04/2025 by Alessandra Borgia

Fiori, scene di vita quotidiana, animali reali e fiabeschi, spesso con sembianze umane, sono i temi ricorrenti delle opere naif di Marija Prymačenko (1908-1997), che ho avuto il piacere di ammirare al Museo Nazionale Andrej Šeptyc’kyj di Leopoli nell’autunno 2022. La mostra comprendeva un centinaio di dipinti, provenienti dalla collezione del critico d’arte Eduard Dymšyc e risalenti per lo più all’ultimo decennio di attività dell’artista. Le armonie delle vivaci decorazioni geometriche e floreali erano in parte riprodotte sulle pareti delle sale del museo, a valorizzare i soggetti dei quadri e a rendere più coinvolgente l’esperienza del visitatore. Le didascalie originali dell’artista guidavano lo sguardo a vedere nelle immagini ciò che lei aveva voluto rappresentare: «L’airone dalle lunghe zampe venne in Ucraina per mangiare piante mature. E il gatto Marchese si arrampicò su un olmo»; un giovane leone giallo su sfondo blu, «ha spezzato una quercia ed è felice»; «Due pappagalli gorgogliano, gorgogliano sui fiori. Arrivano i ragazzi dell’esercito, portano gioia alle loro madri»; «Un corvo vagava per il bosco, cercava il cibo con la coda, nutriva i suoi piccoli» …
Nata a Bolotnja, un paesino della regione di Kyiv, da una ricamatrice e da un falegname, la piccola Marija trae ispirazione dall’arte dei genitori e da tutto ciò che vede e sente intorno a sé per creare immagini fantastiche, che subito riscuotono successo di pubblico: è ancora una bambina quando i vicini cominciano a chiederle di decorare le pareti delle loro case. I primi riconoscimenti prestigiosi, sia nell’Unione Sovietica sia all’estero, arrivano in piena epoca staliniana. Nel 1937 le sue opere sono esposte a Parigi, i suoi animali dalle sembianze umane ispirano Chagall e Picasso la definisce “un miracolo artistico” dinanzi a cui si inchina. L’inizio della seconda guerra mondiale segna una battuta d’arresto nel percorso creativo di Marija, che subisce la tragica perdita del marito, caduto al fronte, e del fratello, fucilato dai nazisti quando, con gli italiani, invadono l’Unione Sovietica (la cosiddetta “campagna di Russia”). In quell’occasione i nazisti distruggono anche opere di Marija trovate in un armadio. A dimostrare come la crudeltà e l’indifferenza per la bellezza non conoscano limiti di tempo e di ideologia, nel 2022 i russi hanno colpito il museo di Ivankiv, provocando un incendio che ha messo a rischio la sopravvivenza di una trentina di preziosi dipinti di Marija Prymačenko, prontamente messi in salvo dalla gente del posto. È anche questo uno dei tanti episodi che intessono la trama dell’eterna lotta fra il bene e il male, spesso raffigurata dall’artista ucraina con il contrasto fra i colori chiari e vivaci degli animali buoni e i colori scuri e opachi degli animali cattivi.

Aprile 2025

Articoli recenti

  • Ombre delle onde
  • La bandura
  • Una rondine non fa primavera
  • Marco Aurelio sul limes ucraino
  • L’ha portato la cicogna

Recent Comments

Nessun commento da mostrare.
© 2025 Chicchi d'Ucraina | Powered by Minimalist Blog WordPress Theme