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Vyšyvanka: dal folklore alla contemporaneità

Posted on 18/05/202518/05/2025 by Alessandra Borgia

Il terzo giovedì di maggio si festeggia in Ucraina il Giorno della vyšyvanka, la camicia ricamata che, da elemento del folklore locale, è entrata gradualmente nella quotidianità contemporanea come simbolo di identità nazionale. Se già alla fine dell’Ottocento il poeta ucraino Ivan Franko la indossava sotto la giacca, un francobollo del 1968 ritraeva in vyšyvanka Pavlo Postyšev, organizzatore nei primi anni Trenta  del holodomor, lo sterminio per fame di milioni di ucraini voluto da Stalin. Solo a partire dagli anni Settanta la vyšyvanka venne associata senza ambiguità ai movimenti ucraini di opposizione alla politica sovietica di russificazione, che portò alla persecuzione, all’imprigionamento e all’uccisione di molti intellettuali dissidenti. Con l’indipendenza dell’Ucraina (1991) il valore simbolico della vyšyvanka crebbe, tanto che nel 2006 un gruppo di studenti dell’università di Černivci ebbe l’idea di istituire il Giorno della vyšyvanka, un’iniziativa destinata a riscuotere un successo straordinario,  tanto da diffondersi in oltre cento Paesi del mondo. Ogni anno il terzo giovedì di maggio decine di milioni di ucraini, ma anche attivisti, diplomatici e pollitici di ogni nazionalità,  indossano la vyšyvanka, che da prezioso oggetto di artigianato locale si è trasformata in un capo di abbigliamento prodotto in serie, accessibile a tutti e facilmente acquistabile online. I principali stilisti ucraini hanno creato la loro versione della camicia ricamata nazionale e le loro proposte di abbinamento sono diffuse tra i giovani da blogger e infuencer. Come tipico dei prodotti dell’artigianato di tutto il mondo – dalla decorazione della porcellana all’intaglio del legno, dalla tessutura di tappeti alla lavorazione della pietra – le caratteristiche della camicia ricamata ucraina variano a seconda della regione, in relazione a lunghezza, maniche, colletto, colori, tessuti, tipo di punto e motivi ornamentali. Le esigenze del mercato e della produzione in serie hanno inevitabilmente determinato contaminazioni e innovazioni, che, se possono essere giudicate negativamente sotto il profilo del valore artistico e del rispetto del folklore, testimoniano tuttavia la vitalità di una tradizione ormai entrata a far parte della quotidianità. La vyšyvanka è stata anche immortalata, a Kyiv, in un murale fotorealistico dell’artista  australiano Guido Van Helten, che lo realizzò,  nel 2015, pochi mesi dopo aver ritratto, sulla facciata di un altro edificio della capitale, la poetessa Lesja Ukrainka, anche lei con la camicia ricamata. Il murale della “ragazza con la vyšyvanka”, alto più di 53 metri, mette in risalto lo sguardo pensoso di una giovane donna che guarda lontano, forse simbolo del futuro che nasce dal passato attraverso la forza femminile, che genera e al tempo stesso preserva.

Maggio 2025

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