Quest’anno sono stati circa 30000 i visitatori del Festival del Libro all’Arsenal di Kyiv (29/5-1/6). Dopo aver ospitato oltre duecento eventi, il festival si è concluso con una serata musicale e al tempo stesso letteraria a cura degli attori del Teatro Dakh, con opere ispirate ai versi dei poeti ucraini Vasyl’ Stus, Pavlo Tyčyna e Taras Ševčenko. Più di duecentocinquanta ospiti, ucraini e stranieri, hanno preso parte alla tredicesima edizione del festival: scrittori, traduttori, poeti, filosofi, editori, artisti, militari, personaggi pubblici e intellettuali provenienti da Austria, Gran Bretagna, Israele, Canada, Lituania, Germania, Norvegia, Polonia, Slovenia, Stati Uniti, Francia, Repubblica Ceca e Svezia. Il secondo giorno hanno fatto visita all’Arsenal anche il Presidente Volodymyr Zelensky e l’ex-presidente Petro Porošehko. Una curatrice, Iryna Slavinska, sul sito di Knyžovyj Arsenal ricorda che leggere in tempo di guerra è un atto non solo di coraggio, ma anche di liberazione, soprattutto quando chi legge si trova in trincea, in un centro per mutilati, in una prigione o in una città occupata. Chi è sopravvissuto a esperienze estreme parla spesso delle sue letture. Uno degli obiettivi principali che gli organizzatori si sono prefissati è stata la creazione di uno spazio in cui ognuno potesse trovare il proprio, dove riflettere e interagire con la letteratura e con le altre arti. Il tema centrale dell’edizione di quest’anno è stata la traduzione, tema curato da Marcy Shore, docente di storia all’Università di Yale, e dall’editrice e traduttrice Oksana Forostina. Marcy Shore è l’autrice di Notte ucraina. Storia della Rivoluzione da vicino, che parla della Rivoluzione della Dignità e della guerra nell’Ucraina orientale ed è stato tradotto dall’inglese in ucraino nel 2018. Ha partecipato a vari eventi l’attivista per i diritti umani Oleksandra Matvijčuk, vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2022 e direttrice del Centro per le Libertà Civili. È stata per molti coinvolgente la presentazione di un libro documentario incompiuto della poetessa Viktoria Amelina, morta nel 2023 dopo essere rimasta gravemente ferita durante un attacco missilistico russo a Kramatorsk. Tra le numerose novità editoriali – che non riguardano tutte la guerra in corsa, temi storici o politici, ma comprendono letteratura di evasione e libri per l’infanzia – sembra particolarmente originale l’idea di Conturny karty pamjaty (Cartine della memoria), un volume in cui otto autori raccontano le storie di luoghi iconici, come il mosaico della dissidente Alla Horska a Kyiv, la casa, a Irpen, dell’artista Ljubov Pančenko, anche lei membro del movimento di dissidenti degli anni Sessanta, il Museo Skovoroda a Skovorodinivka, nella regione di Kharkiv. Ogni saggio intreccia la descrizione dei luoghi con la storia personale degli autori, sottolineando la continuità della memoria. Nei quattro giorni del Festiva del Libro si è discusso anche di strategia culturale e dei modi più efficaci di presentare l’immagine dell’Ucraina all’estero, nella speranza di vincere la guerra dell’informazione.
Giugno 2025
